L’espressione è ripresa da Erik Satie, che definiva la propria ultima produzione musicale «musique d’ameublement». Si tratta di locandine, cartelli, poster, fogli stampati, che non fanno parte di un libro ma sono destinati a essere guardati/letti come immagini figurative. Il materiale usato per comporle è costituito da caratteri tipografici in legno, di conseguenza le lettere e l’alfabeto sono il repertorio formale di partenza. In alcuni casi le lettere formano singole parole o frasi che suggeriscono disparati rimandi letterari.